martedì 26 settembre 2017

RAI TRIESTE - UN SERVIZIO PUBBLICO RADIOTELEVISIVO CON TROPPI DIFETTI!


 
E' GIUSTO DARE AL FRIULI
QUEL CHE E' DEL FRIULI
E NON E' CAMPANILISMO

di Alessandro Pian
 

Alcuni giorni fa, per la precisione il 23 agosto, l'edizione del mattino del radiogiornale regionale ha dato la notizia di numerosi incendi in Dalmazia, dovuti alla perdurante siccità ed all'opera dei piromani; due di questi individui, di nazionalità serba, erano stati arrestati nella zona di Sebenico.
 
Con tutto il rispetto per il martoriato ambiente della Dalmazia e per i dalmati, mi sono chiesto: "Una notizia del genere che ci azzecca con la nostra regione? Forse, in Friuli e a Trieste non è accaduto nulla che sia degno di attenzione da parte della Rai e devono riempire il radiogiornale con notizie dall'estero? Mah".
 
Il giorno seguente, sempre durante l'edizione del mattino, la giornalista di turno informava i radioascoltatori che la "Scuola mosaicisti del Friuli Venezia Giulia... ecc.".

"Ma come - mi sono detto - hanno cambiato nome pure a quella?". La risposta arrivava dopo alcuni secondi con l'intervista al rappresentante di quella bella realtà che, correttamente, la definiva "Scuola mosaicisti del Friuli". Allora è proprio vero che il lupo non perde il vizio. 

Confrontandomi con altri cittadini di questa regione mi sono convinto che uno dei maggiori, se non il peggiore, dei difetti del servizio pubblico radiotelevisivo regionale, e sottolineo "pubblico" in quanto pagato con i soldi dei contribuenti, sia quello di alterare i nomi dei territori e delle località: esempio il termine "Isontino" per "Friuli orientale o Goriziano", "Destra Tagliamento" al posto di "Friuli occidentale", Còmeglians invece di Comegliàns ecc. Ricordate la "Bleif di Mortean" per indicare la famosa "Blave"? 
Per non parlare dei cognomi delle persone e del "vizio" di aggiungere ovunque il fantomatico "Venezia Giulia" a tutto ciò che invece attiene solamente il Friuli, di fornire notizie che nulla hanno a che vedere con la nostra realtà regionale ovvero di fornirne di banalissime (le varie brezze di Piazza Unità d'Italia o Piazza Oberdan) e via di questo passo.

Non è campanilismo il mio, ma voglia di avere un servizio pubblico degno di tale nome. I cittadini di questa regione, Friulani e Triestini, se lo meritano.

E' chiedere troppo? Che sia possibile in una regione dove lo stesso omonimo ente riduce l'identità dei territori nel triste acronimo Fvg nel quale l'intero Friuli è ridotto al singolo grafema "F"?

ALESSANDRO PIAN – Chiopris Viscone

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La lettera a firma di Alessandro Pian è stata pubblicata sul quotidiano IL MESSAGGERO VENETO (Udine) domenica 3 settembre 2017 – pagina 37 - rubrica IDEE.

La Redazione del Blog ringrazia Alessandro Pian per averle concesso la pubblicazione della sua lettera.
 

2 commenti:

  1. Lo stesso vizio della sede Rai triestina lo ha anche molta stampa locale. Qualcuno ha mai visto una malga nel Carso triestino? Noi NO!!!

    Eppure lunghi servizi sulla stampa locale straparlavano di "MALGHE DEL FVG", quando è notorio che le malghe regionali sono tutte ed esclusivamente FRIULANE in quanto si trovano solo ed esclusivamente nella MONTAGNA FRIULANA!!!

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  2. L'accusa poi di essere troppo triestinocentrica è una accusa che - a ragione - da decenni viene fatta a Rai Ts.

    Numerosi sondaggi hanno dimostrato che la sede Rai Ts dedica a Trieste un numero di servizi esagerato e spesso di scarsissimo interesse, mentre tutto il resto del territorio regionale viene emarginato e dimenticato. La stessa sede RAI di Udine, pur trovandosi sul piano geografico baricentrica in regione, risulta pesantemente sotto-strutturata e depotenziata sul piano del numero dei giornalisti a disposizione...

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