sabato 17 ottobre 2015

RIFORMA ENTI LOCALI - STRADE PROVINCIALI COL PASSAGGIO ALLA REGIONE COSTI AL +159%




REGIONE FRIULI


RIFORMA ENTI LOCALI



Quello che

l'assessore Panontin

non ci racconta!
 
 

STRADE PROVINCIALI

COL PASSAGGIO ALLA REGIONE

COSTI AL +159%


              
Lo denuncia una ricerca della Cgia di Mestre.

E nelle zone periferiche manutenzioni a rischio.

   
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Dal sito internet del settimanale

LA VITA CATTOLICA

(Udine)



29.07.2015 - Più costi e meno servizi nelle aree più marginali, come la montagna. Questo protrebbe accadere tra un anno sulle strade friulane.
Le Province del Friuli-Venezia Giulia gestiscono attualmente oltre 2 mila chilometri di strade utilizzando circa 200 dipendenti, con un costo medio del personale che si attesta al di sotto dei 4 mila euro per chilometro.
A partire dal 1° luglio 2016, come previsto dalla legge regionale n.26/2014, la proprietà delle strade provinciali verrà trasferita alla Regione, ai Comuni e alle Uti (Unioni territoriali intercomunali). Entro il 1° marzo 2016 la Regione dovrà individuare quelle di interesse regionale, che verranno affidate a FVG Strade, e quelle di interesse locale.
Come scrive il compianto Giuseppe Bortolussi, direttore Cgia di Mestre recentemente scomparso, nell’indagine da lui curata «Le Province: operazione verità, l’attuale costo al chilometro» per FVG Strade è di 10 mila euro; pertanto, quelle strade provinciali che verranno gestite dalla società di proprietà della Regione potrebbero subire un’espansione della spesa di circa il 159%.
Gli standard di FVG Strade prevedono, infatti, una presenza di personale, rapportato al chilometro, ben superiore a quella delle attuali province: il rapporto chilometro/operaio è di 1 operaio ogni 22 chilometri per le Province rispetto ad 1 operaio ogni 13 chilometri in FVG Strade, il 40 per cento in più.
Ma non è solo questa proiezione a preoccupare il Presidente dell'Unione Province italiane del Friuli-Venezia Giulia, Pietro Fontanini, relativamente al frazionamento della viabilità provinciale, seppure il dato finanziario potrebbe risultare pesantissimo per le casse pubbliche.
La preoccupazione vale anche per la parte di rete stradale che verrà ceduta ai Comuni e alle loro Unioni.
Con la moltiplicazione dei centri di spesa (si passerà da 4 a 18 Uti) e lo smembramento delle attuali strutture amministrative verranno a cadere tante economie di scala ma, soprattutto, si profilano serie difficoltà per le Uti situate nei territori più periferici che dovranno sostenere un peso gestionale rilevantissimo per le modeste risorse di cui potranno disporre.
In sostanza, proprio le Unioni di montagna, quelle meno dotate finanziariamente di risorse proprie, saranno chiamate a sostenere i costi maggiori per assicurare la fruizione di assi viari che, per la condizioni geografiche e meteorologiche, necessitano di una manutenzione costante e molto onerosa.

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3 commenti:

  1. Quanto costerà di più ai cittadini della nostra regione, rispetto ad oggi, l'attuale riforma degli enti locali targata Panontin/Serracchiani?

    Dividendo la regione in due ambiti territoriali amministrativi e gestionali (Friuli e Trieste !) quante economie di scala sarebbero possibili (che con le 18 UTI sicuramente non ci saranno!) e soprattutto non sarebbe una riforma degli Enti locali rispettosa della realtà DUALE della Regione ponendo fine così al conflitto perenne tra il Friuli (Ud, Pn e Go) e Trieste?

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  2. E non c'è alcun dubbio che la riforma degli enti locali firmata Panontin, vede quest'ultimo "fedelissimo esegui-ordini" della Presidente di regione Debora Serracchiani....

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  3. Scomettiamo che l'assessore Panontin dirà che la denuncia contenuta nella ricerca della Cgia.... è una frottola? Ah.....questi politici!

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