domenica 27 settembre 2015

MACROREGIONE "DELLE VENEZIE"? NO, GRAZIE!



MACROREGIONE

"DELLE VENEZIE (SIC!)"

(FRIULI -VG , VENETO,

TRENTINO - ALTO ADIGE)?



NO GRAZIE!


ANCHE VENEZIA VUOLE ORA FARE SHOPPING FUORI DEI SUOI CONFINI REGIONALI? DA ANNI STA INFATTI TENTANDO DI METTERE LA "ZAMPA" DEL LEONE VENEZIANO SU IL TRENTINO-ALTO ADIGE E IL FRIULI-VENEZIA GIULIA.

MA ALLORA E' UN VIZIO DELLE CITTA' DI MARE (LEGGI TRIESTE) FARE SHOPPING FUORI DAI PROPRI CONFINI.. 


La Repubblica di Venezia  nella "Patria del Friuli" non ha lasciato un buon ricordo di  visto che  per Venezia il Friuli fu solo un territorio da sfruttare, un cuscinetto geografico per proteggerla dalle armate nemiche e nulla fece per favorirne lo sviluppo economico e culturale, anzi né bloccò lo sviluppo economico in tutti i settori concorrenziali con Venezia e sfruttò in via esclusiva il legname delle foreste friulane.

Così infatti si legge in "Il Friuli-Venezia Giulia", in Enciclopedia tematica, Touring Club italiano, Milano, 2006 secondo volume, La storia. Pagina 150:

" (...) L'arrivo di Venezia non favorì in alcun modo un cambiamento in positivo nelle sorti del Friuli. Al contrario, coincise con una delle fasi storiche più buie che il territorio si trovò ad affrontare. Per Venezia, le terre friulane rappresentavano semplicemente una fonte di introiti fiscali e una sorte di Stato cuscinetto tra la capitale e il confine nordorientale: ben poco fu quindi fatto per farle tornare allo splendore di un tempo  (...)"  

Ma non bastasse il funesto ex-colonialismo veneziano durato ben tre secoli, ricordiamo che la Regione Friuli – Venezia Giulia è una regione, a differenza della Regione Veneto, dove altissima è la presenza di cittadini appartenenti a minoranze linguistiche riconosciute ai sensi dell'art.6 della Costituzione italiana: 600 mila friulanofoni, circa 50 mila slovenofoni e qualche migliaio di germanici.

Giova inoltre ricordare che i  Friulanofoni della Regione Veneto risulta siano pochissimo e malissimo tutelati dalla politica regionale veneta.

Oddionon è che se la passino granchè bene nemmeno i Friulanofoni della nostra Regione visto che si devono accontentare di una miseria di finanziamenti che più miseria non si può!

E nessuno che offra ai friulanofoni abbonamenti quasi gratis sui Bus: consigliere regionale Bruno Marini, ci dà una mano così non lasciamo soli in questo "costosissimo" privilegio gli esuli istriani? 

Ma, anche nell'ottica della eventuale proposta  nazionale di una assurda macroregione del NORD-EST,  la politica regionale pare non aver ancora capito che l'unico ASSO PESANTE che ha in mano per difendere l'autonomia speciale regionale - a vantaggio di tutti, inclusi i cittadini non minoranza linguistica - sono le  tre minoranze linguistiche storiche che vivono in regione: oltre il 50% della popolazione regionale!

Pur di non riconoscere questa realtà evidentissima la politica regionale si inventa assurdità come:

1) abbiamo diritto all'autonomia speciale perché siamo VIRTUOSI (SIC!!!)
2) siamo una regione di confine (forse il Piemonte e la Liguria non lo sono?)
3) piattaforma logistica (come tante altre regione italiane!).

LA "MACROREGIONE" PROPOSTA DA LUCA ZAIA E MATTEO SALVINI, CON MATTEO RENZI PARE CONSENZIENTE E GRADITA AL CAPO GRUPPO ALLA CAMERA DEL PD, IL TRIESTINO SUPER.DOC ETTORE ROSATO, SIGNIFICHEREBBE ANNACQUARE LE MINORANZE LINGUISTICHE SLOVENA, FRIULANA  E GERMANICA DELLA NOSTRA REGIONE  IN "UN MARE" DI MONOLINGUI ITALIANI!

UNA CHIARA OPERAZIONE DI "PULIZIA ETNICA" DENUNCIABILE ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA E ALL'ONU!

Una operazione di pulizia etnica a mezzo "annacquamento etnico", già effettuata in passato dallo Stato italiano in Istria e nel Carso triestino.

Per annacquare sloveni e croati (erano troppi!), in Istria, dal 1918 al 1940, furono utilizzati i regnicoli italiani che poi ci risultano conteggiati come "profughi istriani" dopo il 1947 pur essendo vissuti in Istria non più di 20 anni e avendo poi fatto ritorno nella loro regione di origine in Italia; con la medesima finalità nel Carso triestino slovenofono, dopo il 1947, si crearono consistenti insediamenti di profughi istriani nel bel mezzo di realtà territoriali comunali "interamente" slovenofone.  Lo scopo era sempre quello: la pulizia etnica.

Per saperne di più, su un tema sicuramente ignorato dalla quasi totalità dell'opinione pubblica regionale e nazionale, in primis i politici locali, si consiglia la lettura della ottima ricerca storica pubblicata dallo storico triestino Piero PURINI:

METAMORFOSI ETNICHE - I cambiamenti di popolazione a Trieste, Gorizia, Fiume e in Istria 1914-1975 - di Piero Purini - edito dalla Casa editrice KappaVu nel 2010.

In conclusion,
la macroregjon
 
NO SI PUES FÂ!
 
LA REDAZIONE DEL BLOG




1 commento:

  1. E' curioso come per la politica regionale e nazionale i DIRITTI LINGUISTICI della minoranze linguistiche tutelate e riconosciute in Italia ai sensi dell'art. 6 della Costituzione italiana, non vengano MAI presi in considerazione. Per la politica sia regionale che nazionale è come se questi DIRITTI UMANI non esistessero. Ugualmente viene sistematicamente dimenticato che importanti trattati internazionali europei, sottoscritti anche dall'Italia, tutelano il territorio in cui vivono le minoranze linguistiche.

    Sempre dimenticata è anche una importante RACCOMANDAZIONE del Parlamento europeo in cui si definisce fondamentale per la tutela delle minoranze linguistiche, l'AUTOGOVERNO e l'AUTONOMIA AMMINISTRATIVA.

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