domenica 21 dicembre 2014

IL FRIULI E L'OFF-SHORE DI VENEZIA - COMUNICATO STAMPA


IL FRIULI

E

L'OFF-SHORE DI VENEZIA

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Comitato per l'Autonomia
e il Rilancio del Friuli

Comunicato stampa

PORTI


Nella contesa in corso tra il porto di Trieste e il progetto del porto off-shore di Venezia sembrerebbe scontato che la politica e l'economia friulana si schierino con Trieste, il cui sviluppo portuale determinerebbe “grandi benefici” al Friuli.
 
Si dice che le merci scaricate a Trieste verrebbero movimentate negli interporti friulani procurando un notevole indotto economico. Basta però dare un'occhiata alla carta geografica e leggere i commenti sui blog triestini per poter intuire un paio di cose:
 
  • da Trieste, per andare a Vienna (e meglio ancora in Slovacchia, Cechia, Ungheria, Polonia) è più rapida la via per Lubiana e in ogni caso le merci, scaricate dalle navi vi possono essere instradate direttamente. Gli interporti friulani sembrano ben poco utili.
  • Trieste guarda con interesse ai mercati dell'ex impero austro-ungarico, forse più appetibili del mercato tedesco dove deve competere con gli agguerriti porti del nord-Europa

Diverso è il discorso relativo a Venezia.

L'investimento per il porto off-shore non sembra proibitivo (corruzione permettendo) e necessiterebbe certamente di porti sulla costa per smistare le merci scaricate dalle grandi navi alle chiatte. Qui Porto Nogaro (con l'interporto di Cervignano del Friuli) e Monfalcone giocherebbero un ruolo strategico per tutti quei container destinati al centro Europa.

Crediamo che la politica friulana dovrebbe ragionare e, per una volta, guardare con interesse a Venezia!

Udine, 15 dicembre 2014



Comitato per l'Autonomia
e il Rilancio del Friuli

Il Presidente

Paolo Fontanelli


2 commenti:

  1. Trieste e Friuli sono due realtà totalmente diverse sotto tutti i punti di vista, incluso l'aspetto economico, e questo significa che gli interessi del Friuli possono divergere e anche tantissimo dagli interessi triestini.

    Lo sviluppo del porto di Trieste significherà lo sviluppo del Friuli?

    Non è per nulla scontato anche se la politica regionale continua a ripetere questo "ritornello/dogma" chiaramente ispirato dagli interessi triestini.

    Non si deve dimenticare infatti che gli anni del grande sviluppo del manifatturiero friulano hanno coinciso con una pesante depressione del porto triestino e quando, come dal 1918 al 1954, il porto di Trieste presentava un forte sviluppo, tutto il Friuli era in pesantissima crisi economica e i friulani emigravano in massa alla ricerca di quel lavoro che in Friuli non c'era ....

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  2. Ci risulta che il Porto di Trieste boicotti sistematicamente il friulano interporto di Cervignano a cui preferisce l'interporto di Padova in Veneto. La scusa? Cervignano sarebbe troppo vicina. Ma è solo una scusa priva di sostegno tecnico.

    Così come ci risulta che la Regione Veneto abbia proposto alla Regione Friuli - Venezia Giulia di raddoppiare e elettrificare la linea ferrovia Portogruaro-Casarsa al fine di congiungere in maniera efficiente la linea ferroviaria veneta con la linea ferrovia Udine-Austria (corridoio merci Adriatico-Baltico). Ciò a dimostrazione che Venezia lo sa che il corridoio Adriatico-Baltico ha come perno Udine (Austria) e la ferrovia Pontebbana già ad alta velocità. Linea quest'ultima costruita con i fondi per il terremoto in Friuli del 1976 ed esclusivamente in funzione del porto di Trieste che l'ha sempre utilizzata in maniera minimale.....

    Dunque risulta esserci un interesse di Venezia al Corridoio Adriatico-Baltico via Udine......

    Nel mentre Trieste è da sempre rinchiusa nel suo "egoismo municipale" e boicotta sistematicamente lo sviluppo del Friuli in ciò aiutata dai politici regionali eletti in Friuli che considerano "provinciale" tutelare gli interessi della Regione (il Friuli) che li ha eletti....

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