mercoledì 29 gennaio 2014

UDINE CAPITALE - C'E' UNA STRADA PER ARRIVARCI di Roberto Meroi



UDINE CAPITALE
C’E’ UNA STRADA
PER ARRIVARCI
di
ROBERTO MEROI


La Regione Friuli-Venezia Giulia sta morendo. Era nata a Roma in un freddo inverno di 51 anni fa dopo una lunga e travagliata gestazione. Il contendere era la specialità. Solo con quella, la vasta provincia friulana avrebbe potuto staccarsi dal Veneto nella quale regione era inglobata fino al secondo dopoguerra. Il democristiano Tiziano Tessitori - assieme ad alcuni politici friulani lungimiranti - si era fieramente battuto per far inserire il Friuli (inteso con le province di Udine e Gorizia) tra le quattro nascenti Regioni a statuto speciale. Poi, però, aveva dovuto prodigarsi contro il tentativo (riuscito) di fissare la capitale della Regione non più nella friulana Udine ma nella giuliana Trieste.
Tessitori aveva anche capito le ambizioni di Pordenone a divenire capoluogo. In cuor suo sperava che con quella concessione gli attriti con Udine sarebbero cessati. Purtroppo si sbagliò. Ottenuta la sua Provincia, Pordenone si è sentita improvvisamente grande e si è messa a rivaleggiare con Udine. Quando Udine ha inaugurato il nuovo teatro, Pordenone lo ha subito preteso anche per lei; dopo che Udine ha iniziato la costruzione di un nuovo ospedale, anche Pordenone ne ha voluto uno tutto suo. Pordenone ha rivaleggiato con Udine con le fiere, con le manifestazioni culturali, finanche per ottenere lei l'adunata nazionale degli alpini. Mirerebbe ad avere un'università tutta sua. Ha persino ventilato l'ipotesi di aggregare qualche comune limitrofo pur di avvicinarsi alla attuale popolazione di Udine (hinterland escluso). Pordenone è stata seguita politicamente dalla Regione. Udine (e Gorizia) no.
La Regione sta vagolando nel buio un po' in tutti i settori, da quello economico (le circa centomila persone in cassa integrazione nel piccolo Friuli sono una cifra enorme!) a quello culturale, da quello sanitario a quello delle opere pubbliche, da quello dell'istruzione a quello turistico. Ora, è alle prese con la aggrovigliata questio della soppressione delle Province. Anche qui la confusione politica regna sovrana, tant'è che pare già di scorgere all'orizzonte un nulla di fatto.
Con una simile manovra, Udine rischierebbe di perdere persino la qualifica di capoluogo di Provincia e, addirittura, di venire equiparata a cittadine come Cervignano o Codroipo. Da capitale del potente Patriarcato aquileiese quale essa era!
Paolo Fontanelli sostiene che si dovrebbe trovare un punto di bilanciamento territoriale e ritiene che potrebbe essere dato proprio dal trasferimento della capitale della Regione a Udine, contemporaneamente all'istituzione dell'area metropolitana a Trieste.
E' una proposta di buon senso. Parliamone.


ROBERTO MEROI

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L’intervento di  Roberto Meroi

è stato pubblicato sul quotidiano

 IL GAZZETTINO di Udine

 venerdì 24 gennaio 2014.


2 commenti:

  1. La uniche maniere che il Friûl al à di sfrancjâsi di Triest e dâi a Udin une centralitât e je la anession al Venit. Dopo si puedin tornâ a fâ dutis lis bataiis. Ise dome une provocazion?

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  2. O publichìn come nus rive:

    "Ma se nancje i triestins no vuelin la citât metropolitane. par vie che àn pore di jessi masse piçui e il Friuil al podarès deventa grant uninsi tal Friul storic BEPI AGOSTINIS"

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