venerdì 2 dicembre 2011

PROPOSTE PER UNA POLITICA SOSTENIBILE NELLA MONTAGNA FRIULANA



Escursionista - Altopiano del Montasio (UD)


Malga - Altopiano del Montasio (UD)


PROPOSTE
PER UNA
POLITICA SOSTENIBILE
NELLA MONTAGNA FRIULANA

LEGAMBIENTE del Friuli - Venezia Giulia
Ottobre 2011
Curatori del documento: Marco Lepre (Circolo della Carnia – Val canale)
Sandro Di Bernardo (Circolo della Pedemontana Gemonese)

Dal documento:
(…) A leggere i recenti (e recentissimi) interventi, le dichiarazioni e i propositi relativi ai progetti di "sviluppo" del turismo sulle nostre montagne c'è da rimanere increduli e sconcertati.
Da Pramollo al Passo della Mauria, da Sella Nevea allo Zoncolan, senza trascurare le "aspettative" di Tarvisio, Arta e Paularo, è tutto un vagheggiare investimenti milionari da parte di Promotur e di imprese immobiliari estranee al territorio e un rincorrersi di voci e ipotesi di nuovi impianti di risalita, di crescita dei posti letto, di creazione di villaggi turistici in quota.

(…) Magari, tra qualche settimana, le statistiche ripeteranno invariabilmente che anche questa stagione è andata bene, che, "complessivamente", c'è stata una crescita degli arrivi e delle presenze, ma gli operatori si sono accorti una volta di più che la realtà è ben diversa: con il crollo dei consumi ci sono (e presumibilmente ci saranno ancora di più in futuro) sempre meno turisti in giro, che si fermano per periodi di tempo più brevi e hanno una disponibilità di spesa ridotta.
Questo dovrebbe essere sufficiente per farci capire che non è il caso di pensare a progetti "faraonici", che soldi pubblici da "buttare" in iniziative prive di valide prospettive non ce ne sono più e che è finito il tempo degli interventi avviati in assenza di una seria pianificazione e programmazione.
(…) Il tutto senza produrre alcun freno allo spopolamento: Tarvisio, Ravascletto, Forni di Sopra e la Val Raccolana hanno continuato a perdere abitanti come o più degli altri comuni montani. Basti ricordare, a questo proposito, che negli ultimi vent'anni la Carnia, la Val Canale e il Canal del Ferro hanno perso complessivamente l'11,4% della loro popolazione, lo stesso valore registrato a Forni di Sopra, mentre Tarvisio è scesa del 21,4%, Ravascletto del 23,7% e Chiusaforte addirittura del 26,7%.
In tutto l'arco alpino il turismo sta progressivamente cambiando; il turismo estivo tradizionale anche nelle località più famose denota segni di stanchezza, l'invernale è colpito anche e soprattutto di vistosi cambiamenti in atto, con l'innalzamento progressivo di quella che viene definita Linea di affidabilità della neve. Gli esperti climatici nella conferenza sul clima di Roma del 2007 sconsigliano la costruzione di nuovi impianti al di sotto dei 2000 m s.l.m., e ritengono anche che l'innevamento artificiale, oltre che determinare un notevole innalzamento dei costi di esercizio, potrà presentare condizioni di non sicurezza tali da non consentire la pratica dello sci anche in pieno inverno.
(…) I problemi socio economici della montagna si affrontano secondo un modello di sviluppo che superi il tradizionale intervento per settore e porti all'applicazione di modelli integrati, nel presupposto di una tutela degli ecosistemi naturali e culturali delle comunità.
Le politiche regionali (vedi anche la recente soppressione delle Comunità Montane) tendono invece a dividere le realtà della montagna, a indebolirne l'autonomia e la sua capacità di rivendicare e decidere azioni e politiche utili.
(…) Anche in montagna alla monoeconomia sciistica (complementare alla monoeconomia balneare sulla costa) è necessario contrapporre il modello agrosilvopastorale integrato.
(… ) Pertanto le battaglie in difesa del paesaggio, per un cambiamento nella politica del turismo, per una seria pianificazione e valutazione delle opere infrastrutturali sono la strada che va seguita e sostenuta.

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