mercoledì 7 dicembre 2011

MEDICI ALLA REGIONE: NO ALL'AZIENDA SANITARIA UNICA SENZA CONFRONTO



SANITA’
MEDICI ALLA REGIONE:
“NO ALL’AZIENDA UNICA
SENZA CONFRONTO”

L'Assomed scende in campo «per impedire lo smantellamento della finora efficiente sanità pubblica della nostra regione».
Serpeggia una «vivissima preoccupazione», all'interno del sindacato più rappresentativo della dirigenza medica, per le ripercussioni che avrà l'azienda sanitaria unica sull'efficienza dei servizi.
La prima critica dell'Assomed è rivolta al metodo.
Il sindacato si chiede «come si sia potuto prendere una decisione di tale portata senza consultare e neppure informare i professionisti» e osserva che una programmazione effettuata all'insaputa degli operatori «difficilmente porterà a buoni risultati».
Tante le perplessità espresse dal consiglio dell'Assomed Fvg.
Innanzitutto, «non è stato presentato alcun progetto che fosse solo un po' più articolato della semplice enunciazione "azienda unica regionale", né è stato fatto alcun riferimento finora a simulazioni che evidenzino i possibili benefici economici ed organizzativi derivanti dall’accorpamento», spiegando «perché un sistema enormemente accresciuto in complessità debba essere più vantaggioso dal punto di vista economico e operativo».
In secondo luogo «vi è la totale incertezza sul destino degli ospedali: saranno accorpati o mantenuti in veste di presidi delle aziende territoriali»?
Terzo nodo critico, per il sindacato, i tempi e i costi di attuazione dell'azienda unica.
Vanno previste, infatti, modifiche degli assetti di uffici e direzioni e le modalità di accorpamento degli organici. I trattamenti economici e gli accordi sindacali, che variano però da azienda ad azienda, dovrebbero essere unificati.
«Il processo di fusione, complesso e laborioso, rischia, per l'Assomed, di impantanare per mesi o anni la sanità pubblica, a meno che non si preveda nel dettaglio tempi e costi per la messa a regime di sistema» mentre «l'assistenza sanitaria non può restare in forse per anni». Ma se la Regione, da un lato, spinge per la riforma, dall'altro, per il sindacato, «continua a rinviare la pianificazione». (i.p.)
Dal Messaggero Veneto – sabato 3 dicembre 2011

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