giovedì 10 novembre 2011

TUTELA LINGUA FRIULANA - LETTERA APERTA ALL'ASSESSORE REGIONALE ELIO DE ANNA





LETTERA APERTA

ALL’ASSESSORE REGIONALE

ELIO DE ANNA

(…) Oggi i nostri cugini ladini della provincia di Trento, amministrati da una Regione speciale come la nostra, ma da altri amministratori, godono di una concreta tutela, mentre noi dobbiamo subire il vostro chiacchiericcio e la mancanza di scelte operative che si traducono in atto persecutorio nei confronti del friulano e di coloro che lo parlano.

Remo Brunetti – Bruno Colledani – Francesco Frattolin – Simone Petris – Pieri Stefanutti – Celestino Viezzi


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Egregio assessore De Anna, quando, all'inizio del suo mandato, il presidente Tondo ebbe a dire che la tutela della lingua friulana non era una priorità, molti ebbero dei timori per il futuro della nostra minoranza linguistica.

E purtroppo questi timori erano fondati: la giunta regionale retta da Renzo Tondo e di cui Lei fa parte, non solo non si è occupata di tutelarla seriamente in continuità con i propositi dell'amministrazione Illy, ma ha anche provveduto a «scardinare» gli enti preposti alla politica linguistica.

Così ora la tutela della lingua friulana è affidata a ben due assessori e non, come il buon senso vorrebbe, ad uno solo.

È poi stato modificato lo Statuto dell'Arlef trasformando il Comitato tecnico-scientifico, un comitato di esperti in politica linguistica e a cui da anni era affidata l'elaborazione del piano di politica linguistica di tutela, in un Comitato di «consulenti a chiamata». E si è inventato anche un «super-direttore» che ora farà il «bello e il cattivo tempo».

Il problema dell'Arlef si chiama «pianta organica»; vogliamo risolverlo questo problema? E non è una assurdità che ora sia il Consiglio di amministrazione dell'Arlef, un organismo amministrativo composto da persone nominate dai partiti di maggioranza con i criteri tipici dei partiti, a decidere la politica di tutela della lingua friulana? E non parliamo poi della L.r. 29/2007 - Norme per la tutela, la valorizzazione e la promozione della lingua friulana - ancor oggi totalmente non attuata perché in quasi quattro anni di attività non siete stati capaci di scrivere un regolamento di attuazione, né di dotarla di congrui finanziamenti! E che dire dello «zero rotondo» che lei ha riservato, nel 2010, al finanziamento delle radio e televisioni locali che utilizzano la lingua friulana nelle loro trasmissioni?

Non le pare che nella politica di tutela di una lingua minorizzata, i mass-media siano in cima alla lista delle priorità assieme alla scuola? E la miseria di finanziamento che ha loro riservato nel luglio 2011?

Solo l'elemosina di 150 mila euro da dividersi tra una pluralità di soggetti! Eppure, stando a ciò che si è letto recentemente sulla stampa locale, Lei ha dichiarato che: «Le minoranze linguistiche fondano la vera specialità della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, tanto più che le lingue friulana, slovena e tedesca sono maggioranza rispetto all'italiano...» e che «le minoranze contribuiscono alla ricchezza della nostra cultura...».

Dichiarazioni importanti, caro assessore, ma vane, e che anzi potrebbero essere interpretate come un insulto, dal momento che in tutti questi anni queste sue convinzioni non hanno saputo concretizzarsi in fatti e soprattutto in finanziamenti.

Oggi i nostri cugini ladini della provincia di Trento, amministrati da una Regione speciale come la nostra, ma da altri amministratori, godono di una concreta tutela, mentre noi dobbiamo subire il vostro chiacchiericcio e la mancanza di scelte operative che si traducono in atto persecutorio nei confronti del friulano e di coloro che lo parlano.

Remo Brunetti (Cavazzo Carnico)
Pieri Stefanutti (Trasaghis)
Simone Petris (Ampezzo)
Bruno Colledani (Spilimbergo)
Francesco Frattolin (San Michele al Tagliamento)
Celestino Vezzi (Cercivento)

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La lettera è stata pubblicata da:

Quotidiano IL GAZZETTINO di Udine, martedi 1 novembre 2011, con il titolo “Dopo tante parole servono i fatti

Quotidiano IL MESSAGGERO VENETO di Udine, venerdì 4 novembre 2011,  Rubrica: L’INTERVENTO, con il titolo: “Caro De Anna, più fatti per la lingua friulana

Settimanale dell'Arcidiocesi di Udine, LA VITA CATTOLICA, venerdì 11 novembre 2011, con il titolo “Marilenghe, dove sono i fatti?


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