giovedì 11 marzo 2010

I tagli al friulano – MARILENGHE A RISCHIO

IL GAZZETTINO – giovedì 11 marzo 2010 pagina XXVII – LETTERE & AGENDA
Lettera a firma di Gianfranco D’Aronco – Presidente Comitato per l’autonomia del Friuli
I tagli al friulano – MARILENGHE A RISCHIO

Abbiamo appreso in questi giorni del rinnovo della Convenzione Regione-Rai sulle trasmissioni in lingua friulana e della costituzione della Commissione regionale per l'insegnamento della marilenghe. A tale proposito esprimiamo il nostro più vivo compiacimento, ma non possiamo non sottolineare che -ad oltre dieci anni dalla legge statale e due dalla legge regionale - tali strumenti restano ben lungi dall'essere posti concretamente in essere e ciò mette a serio rischio il futuro della nostra lingua. In primis, è per noi motivo di forte preoccupazione la situazione delle strutture regionali che sono chiamate ad occuparsi delle politiche di tutela e ad attuare la normativa vigente. Il Servizio regionale competente, infatti, è da quasi cinque mesi privo di direttore, mentre l'Agenzia per la lingua friulana - come ha dichiarato recentemente il suo presidente, Lorenzo Zanon - ancora non dispone del personale minimo sufficiente a manda re avanti l'attività ordinaria dell'ente.
Inoltre, non riusciamo a comprendere la ratio di alcuni tagli effettuati dal bilancio regionale, come quelli nel settore dell'istruzione e della formazione universitaria. Per quest'ultima l'anno scorso erano stati stanziati 100 mila euro, mentre quest'anno non è stato messo a bilancio nemmeno un euro. Ci chiediamo, pertanto, come sarà possibile garantire l'insegnamento del friulano se non saranno messe a disposizione le necessarie risorse per la formazione degli studenti universitari e del personale docente. Anche le scuole dovranno rinunciare a quasi il 20% dei fondi erogati l'anno scorso per l'insegnamento della lingua e della cultura friulana e ciò nonostante una continua domanda da parte degli istituti scolastici, dovuta alle numerose richieste dei genitori che si assestano - in media - sul 60% delle famiglie, ma che in certi plessi arrivano anche all’80% e 90%. Esiste la normativa, esistono decine e decine di scuole e centinaia di insegnanti che si danno da fare per garantire la trasmissione di un patrimonio culturale inestimabile.
È quindi necessario che la nostra Regione corrisponda alle legittime richieste dei genitori, anche perché dispone di competenze proprie in materia e di una specifica legge regionale per gran parte confermata dalla Corte costituzionale.
Auspichiamo, quindi, che al più presto vengano risolti i problemi strutturali per l'applicazione delle leggi di tutela e che, in sede di assestamento di bilancio, siano stanziate le risorse necessarie per garantire la formazione universitaria e l'insegnamento della lingua e della cultura friulana nelle scuole.

Gianfranco D'Aronco
Presidente Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli

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